Villains LTD

 

#47

TRUE MEN DON’T KILL SHADOWS

 

 

Sono passati due giorni da quando Augustus DeCeyt, alias l’Imperatore del Crimine, ha rivolto la parola ad un altro essere umano. Da parecchie ore se ne sta in piedi, le braccia incrociate dietro la schiena mentre la Chiave Nera fluttua a mezz’aria davanti ai suoi occhi.

La Chiave sta trasferendo il proprio potere all’interno di un complesso marchingegno, immergendo tutta la stanza in una strana luce dorata.

-Ho sempre pensato che la tecnologia avrebbe portato alla dannazione del genere umano. O almeno, è così che la penso da qualche secolo.

DeCeyt non si volta verso l’uomo che è appena apparso dal nulla, e che gli si avvicina parlando con voce suadente.

-Tra tutte le persone che immaginavo avrebbero accelerato le cose, Augustus, tu eri piuttosto in fondo alla lista.

-Gli effetti della Macchina del Loto non devono interessarle, Mefistofele.

-Mefisto, prego – lo corregge il demonio – Devo ammettere di essere sorpreso, Augustus: non immaginavo mi conoscessi.

-Conosco a memoria il Faust di Johann Wolfgang von Goethe. Sono ben conscio della mia incapacità di scacciarla con la forza, Mefistofele, perché la Chiave non ha alcun potere su di lei. Ciononostante, ci tengo a ricordarle che non possiedo un’anima...pertanto, nemmeno lei ha alcun potere su di me.

-Non posso portarti all’Inferno con me, certo. Non hai niente che mi interessi. E di solito non agisco senza ricevere qualcosa in cambio, ma dato che quello che hai intenzione di fare all’umanità mi rovinerebbe gli affari...sono disposto a concederti qualcosa, senza pretendere nulla in cambio.

-Lo trovo assai difficile da credere, Mefistofele.

-Il mio potere è molto grande, Augustus...molto di più di quella ridicola Chiave. Vuoi ottenere emozioni come ogni altro essere umano? Desideri forse la conoscenza assoluta? Puoi non avere un’anima, ma dev’esserci qualcosa che posso fare per te.

-Hm. Un’offerta inconsueta. Mi sta offrendo la possibilità di esprimere un desiderio...in cambio di cosa?

-Non cancellare le emozioni dell’umanità. Ed io ti concederò qualunque cosa desideri.

-Interessante. Mi vengono in mente diverse soluzioni...desiderare di poter esprimere un desiderio che sia realizzato esclusivamente secondo le mie aspettative, per esempio. Oppure desiderare che sia qualcos’altro a cancellare le emozioni dell’umanità. Ma per esperienza personale, ho ormai dedotto che certe scorciatoie mistiche debbono necessariamente contenere dei pericolosi cavilli...pertanto, Mefistofele, rifiuto la sua offerta.

-Pensaci bene, Augustus. Vuoi veramente avere il Diavolo come nemico?

-Punto primo, ho pianificato delle contromisure per ogni possibile tentativo di sabotaggio della Macchina del Loto. Punto secondo, è ormai lapalissiano che lei non possa fermarmi direttamente, Mefistofele, e pertanto è facile dedurre che qualsiasi suo piano presuppone l’uso di pedine mortali. Per le conseguenze di questa analisi, rifletta nuovamente sul punto primo.

Mefisto alza il mantello, dal quale fuoriescono dei fumi di zolfo mentre il demonio torna da dove è venuto.

-Non bearti tanto della tua mancanza d’anima, Augustus DeCeyt! Potrò non averti con me all’Inferno, ma ricorda l’unico futuro che ti aspetta...l’oblio!

Lo zolfo si dirada rapidamente. L’Imperatore del Crimine mormora:

-Curiosa creatura. Peccato sia ormai terribilmente obsoleta.

 

Las Vegas, Nevada

Il locale non è dei più raccomandabili, forse, ma nessuno tra i presenti riconosce gli ultimi membri rimasti della Villains LTD. Soltanto Switch normalmente indossa una maschera, e Slim Snake è l’unico ad avere un aspetto differente dal solito.

Diamond Dran si avvicina al bancone del bar, porgendo a Mayhem un boccale di birra.

-Non dovresti essere un po’ troppo giovane per stare qui?

-Fatti i cazzi tuoi – risponde acidamente la ragazza dai capelli neri, prima di bere avidamente la prima sorsata. Poi aggiunge:

-Non che importi più di tanto. Questa roba non mi fa più effetto di un bicchier d’acqua.

-Già, ti capisco. L’invulnerabilità è una gran cosa, ma essere invulnerabili all’alcool fa davvero schifo. Allora...per cosa sei ricercata?

-Cosa?

-Tutti i membri della Villains LTD sono ricercati per qualcosa. Prima di costituirmi avevo una taglia da 250.000 $ sulla testa, sai? Se valesse ancora, tutti assieme varremmo almeno cinque milioni di dollari.

-Adesso non esagerare – alza le spalle Mayhem, continuando a bere la birra.

-Davvero. L’FBSA ha alzato le taglie di tutti dopo l’omicidio di Graviton; Switch da solo vale due milioni tondi. Per Insomnia offrono un milione, per Pathfinder 750.000 $, mentre se non ricordo male Eclisse e Slim Snake valgono mezzo milione di dollari a testa.

-E lo stai dicendo a me perché...

-Posso ancora cavarmela con poco se dico che mi hanno rapito. Mi hanno detto che hai steso l’Uomo Radioattivo, potresti tranquillamente...

-Mi fai schifo – conclude Mayhem sbattendo il boccale sul bancone, ed alzandosi dopo avergli lanciato un’occhiata piuttosto chiara: se non le avessero chiesto di tenere un basso profilo, lo avrebbe appena lanciato in orbita.

 

Pathfinder è china sul tavolo da biliardo, riflettendo ad alta voce mentre prende la mira.

-Okay, diciamo che qualche super-eroe riesce a fermare DeCeyt. Noi che facciamo? Cerchiamo un altro datore di lavoro? La quattro in buca d’angolo.

Switch sembra riflettere a lungo, mentre il tiro di Pathfinder fallisce.

-Non lo so. Secondo me saremmo capaci di gestirci da soli...senza tutta quella burocrazia della vecchia LTD.

-A proposito, stanotte mi sono ricordata di quando abbiamo combattuto contro la Guardia dell’Infinito. Più passa il tempo, più le memorie che recupero sono chiare. Tocca a te, Insomnia.

La cecchina lancia un’occhiata a Switch come a significare “Dai, deciditi a chiederglielo”, prima di prendere in mano la stecca.

-‘Finder...ti è tornata anche la memoria su...insomma, sulla tua vita prima della Villains LTD?

-Ora che mi ci fai pensare, no. Che strano: ricordo perfettamente quella volta che abbiamo combattuto l’AIM su una loro isola, ma non so neanche che faccia avessero i miei genitori.

-Già, strano – cambia discorso Insomnia – Vediamo...la tre nell’angolo destro, la sette e la cinque di sponda in buca centrale, la quattro di rimbalzo sulla sette e poi in buca d’angolo, e...oh, al diavolo. Tutte le palle in buca.

Senza aggiungere altro, Insomnia conclude la partita mettendo in buca tutte le palle rimaste sul tavolo con un colpo solo. Notando lo stupore dei suoi compagni di squadra, si sente in dovere di aggiungere:

-Beh se le cose andassero male, un modo legale per fare una montagna di soldi l’abbiamo appena trovato. La prossima volta, Pathfinder, non scommettere contro...’Finder?

La mutante si porta una mano alla fronte, appoggiandosi al tavolo da biliardo prima di crollare a terra.

 

I suoi compagni di squadra non fanno in tempo a capire cosa stia succedendo: la donna comincia a contorcersi in modo irregolare come se fosse stata colpita da una crisi epilettica. La cosa attira l’attenzione anche degli altri clienti, anche perché con uno spasmo improvviso Pathfinder sfascia il tavolo da biliardo con un calcio.

Uno dei clienti cerca di chiamare aiuto, ma un proiettile gli perfora la mano prima ancora che abbia acceso il cellulare.

-Non pensarci neanche – gli suggerisce Insomnia, soffiando sulla pistola ancora fumante.

Slim Snake cerca di tenere ferma Pathfinder, o meglio a bloccarle i polsi: nessuno si avvicina alle gambe, che hanno già fatto più di un buco nel pavimento.

-Sembra una cosa piuttosto seria, non dovremmo portarla in un ospedale?

-Se te ne sei scordato, siamo ricercati – risponde Switch, mordendosi un labbro – Cazzo, che facciamo adesso? Insomnia, hai idea di...Insomnia, che stai facendo?

Il sangue di Switch si gela alla vista della collega assassina. Insomnia si è portata la pistola alla tempia, gli occhi spalancati stanno cominciando a piangere e sul suo volto c’è il terrore assoluto.

Il proiettile entra in un portale di teletrasporto, uscendo da un altro apparso vicino al pavimento. L’espressione sul volto di Insomnia non cambia minimamente, quando dall’interno della giacca estrae un pugnale e cerca di trafiggersi il cuore.

Diamond Dran l’afferra per una spalla appena in tempo, espandendo il proprio campo di invulnerabilità. Anche se la lama non è abbastanza affilata da perforarlo, Insomnia continua a dirigere un colpo dopo l’altro, sempre con forza maggiore.

-Ma che cazzo sta succedendo!? – esclama Dran, mantenendo la presa mentre la follia continua anche nel resto del locale.

Uno dei clienti inizia a spaccarsi una bottiglia dopo l’altra in testa. Il barista infila una mano in un frullatore. Slim Snake riprende il proprio aspetto rettiliforme e cerca di strangolarsi da solo con la stecca. Switch crea un portale di teletrasporto da cui estrae una bomba a mano: Mayhem lo ferma prima che possa infilarsela nei pantaloni.

-Okay, la cosa sta cominciando a farsi inquietante – nota la ragazza, che insieme a Dran è l’unica a non aver iniziato nessun tentativo di suicidio.

-Mi ricorda quella volta che abbiamo evocato per sbaglio un gigantesco demone con i tentacoli – rammenta Dran, facendo sbattere la testa di Insomnia contro il muro più volte pur di farle perdere conoscenza.

-Per favore dimmi che te lo stai inventando – risponde Mayhem mettendo al tappeto Switch e Slim Snake colpendo entrambi con un pugno in testa.

Pathfinder continua a contorcersi sempre di più: Dran cerca di parlarle, ma è difficile anche solo avvicinarsi per quanto si sta agitando. Mayhem riesce ad afferrarla, fluttuando abbastanza in alto da impedire alle gambe della mutante di distruggere altro.

-Okay, qualunque sia il problema, io e te siamo immuni e ‘Finder è stata colpita più di tutti; io dico di portarla in ospedale, al diavolo se è ricercata o meno.

-Buona idea, tanto ce la saremmo dovuta svignare lo stesso dopo tutto il casino che abbiamo fatto – risponde Dran, avvicinandosi all’uscita.

Prima ancora che Dran possa uscire, qualcosa sfonda la porta e lo trascina in strada.

 

Volando all’esterno, Mayhem capisce perché gli spari e le urla all’interno del locale non hanno attirato l’attenzione dei vicini. Nella strada c’è la follia: da chi sta dando fuoco alla propria macchina per accendersi una sigaretta, a chi si butta dalla finestra cercando di usare un fazzoletto come paracadute, a chi continua a prendere a testate un muro.

Come se non bastasse, diverse strane creature si aggirano tra le ombre: alcune sembrano avere forma umana, altre sono mostruose silhouette, e tutte si comportano in modo casuale e potenzialmente suicida.

-Oh, hey, salve ! Buon Natale anche a voi ! – saluta Madcap, smettendola di lucidarsi gli occhiali da sole con uno spazzolino da denti.

Mayhem è visibilmente turbata dalla macabra assurdità di tutta la situazione, rivolgendosi a Dran chiedendo:

-Per favore dimmi che anche tu stai vedendo quello che sto vedendo io.

-Merda. Comincio davvero a detestare questo tipo – si lamenta l’uomo invulnerabile.

Madcap saltella verso i due criminali, aggiungendo qualche passo di danza assolutamente inutile mentre racconta:

-Stavo giusto per passare da voi, prima di decidere di andare da un’altra parte ! Questi occhiali sono stupendi...anche adesso che hanno smesso di farmi esplodere la testa ogni due minuti, ho ancora un’emicrania pazzesca !

-Madcap. Cosa accidenti ci fai con gli occhiali di Shades, e perché stai usando il tuo potere per far impazzire queste persone ?

-Oh, così. Nessun motivo in particolare – risponde il folle.

-Dran, penso che Pathfinder stia peggiorando – gli fa notare Mayhem, mentre la mutante tra le sue braccia ha uno spasmo molto più violento di tutti i precedenti...e poi smette improvvisamente di muoversi.

-Non può essere un buon segno – capisce Mayhem, cercando di risvegliare Pathfinder con un leggero schiaffo. Non ottiene nessuna resistenza da parte della mutante, che se ne resta a bocca aperta. Senza respirare.

-Oddio oddio oddio che faccio adesso !?

-Portala lontano da qui ! – ordina Dran – Il suo potere la rende vulnerabile a cose del genere.

-Ma...ma...

-ADESSO !!! – urla l’uomo indistruttibile; per quando Mayhem lo detesti, non può fare altro che ubbidire al comando e volare via, scomparendo in un batter d’occhio.

Diamond Dran si avvicina a Madcap, afferrandolo per il colletto e trattenendosi a malapena dal prenderlo a pugni fino a farlo sanguinare.

-Ciao, sei pieno di rabbia omicida o sei solo contento di rivedermi ?

-Razza di demente, spegni subito il tuo potere o...

-Mi piacerebbe molto, Dran, anche perché tutti questi suicidi stanno diventando un po’ troppo prevedibili per i miei gusti...ma temo proprio di non poterlo fare.

-E perché?

-Principalmente, perché non ho idea di come fermarmi – alza le spalle Madcap.

 

Diga di Hoover, Boulder City, Nevada

Mayhem atterra sulla diga, sperando che i quaranta chilometri di distanza da Madcap siano sufficienti; non è stato semplice volare così velocemente senza infrangere il muro del suono, ma il corpo di Pathfinder è stato abbastanza resistente da non mostrare danni visibili.

Eppure continua a non respirare, e Mayhem non riesce a sentirne il polso. Ha impiegato almeno due minuti per portarla così lontano, ma potrebbero essere stati due minuti di troppo.

-Okay...se lo racconti a qualcuno, sei morta – parla da sola Mayhem, prima di iniziare la respirazione bocca-a-bocca.

Passando al massaggio cardiaco, la ragazza comincia a pensare che non ci sia più nulla da fare...finché Pathfinder non fa un respiro profondissimo, seguito da diversi colpi di tosse e da un sospiro di sollievo di Mayhem.

-Certo che in televisione lo fanno sembrare molto più semplice. Come ti senti ?

-Come se mi avessero versato dell’acido direttamente nel cervello – risponde la mutante, rialzandosi in piedi e cercando di recuperare il respiro.

-Che è successo ? Chi è quel tipo con la maschera gialla ?

-Madcap. Può influenzare le onde cerebrali delle altre persone, facendole impazzire...ma questo è molto, molto peggio. Quando ho avvertito le sue onde cerebrali volevo avvisarvi, ma il suo potere deve aver mandato in sovraccarico il mio senso mutante. Accidenti, posso sentirlo anche da qui.

-Quindi tornando indietro rischi un’altra crisi – capisce Mayhem.

-Non solo io. Riconosco a malapena le onde cerebrali degli altri; un’esposizione prolungata potrebbe essere irreversibile. E sento anche qualcos’altro...non esattamente altre onde cerebrali, ma...oh mio dio. E’ Shades.

-Di che stai parlando ?

-Madcap sta emanando due tipi di onde cerebrali.

 

Las Vegas, Nevada

Switch riprende i sensi, ed Eclisse lo aiuta a rialzarsi. Insomnia e Slim Snake sembrano scossi quanto lui per l’esperienza.

-Eclisse ? Che cazzo è successo ?

-Fareste meglio a restare vicino a me; è già piuttosto difficile proteggervi a questa distanza – spiega la mezza vampira.

-Eclisse, per la prima volta da quando ci conosciamo, potresti dire qualcosa che abbia un accidenti di senso !? – protesta Switch – Prima ti fai ammazzare dal Flagello, poi torni con poteri diversi e più vecchia di dieci anni, poi scompari chissà dove senza dire niente...si può sapere che cazzo sta succedendo !?

-Mio padre sta resuscitando – sorride Eclisse.

-Tu ed io dobbiamo avere due definizioni diverse di “avere senso”, Eclisse...

-Dopo la sua battaglia con Miss Link, lo spirito di mio padre è stato intrappolato nei suoi occhiali da sole; ha cercato di liberarsi da solo, ma il corpo umano non è fatto per contenere il potere dell’ombra. Per fortuna, l’agente Zero ha affidato gli occhiali a Madcap.

-Abbiamo anche definizioni diverse di “fortuna”...

 

Un elicottero della polizia sorvola la strada tappezzata di morti. Madcap fa un inchino, e Dran si accorge che l’ombra del pazzo si sta allargando molto più di quanto possa essere fisicamente possibile.

-Uhm, Madcap ? Che stai facendo ?

-Ed io che credevo di essere pazzo ! Ma ci crederesti che qualcuno mi ha dato questo potere perché salvassi il mondo ? E la cosa più assurda è che non devo essere io a farlo ! C’è davvero della gente malata in giro...oh, questo farà molto molto molto molto-

La testa di Madcap esplode, anche se il suo corpo resta stranamente in piedi. Come se nulla fosse allarga le braccia, restando immobile per qualche secondo.

Anche se illuminato dall’elicottero, Madcap diventa completamente nero. Delle ombre strisciano verso di lui da ogni direzione, avvolgendolo in un oscuro groviglio da cui cade privo di vita il corpo decapitato di Madcap.

Dran allontana il cadavere dalla massa nera che continua a crescere, e quando si ferma ha quasi un infarto quando vede la testa di Madcap ricrescere nell’arco di cinque secondi.

Gli altri criminali escono in strada giusto in tempo per assistere alla scena. Anche se nessuno di loro lo può capire rapidamente come farebbe Pathfinder, una cosa è chiara a tutti: quelle sono le ombre di tutte le persone impazzite per colpa di Madcap. Persone morte.

La massa nera amorfa si contorce su se stessa. Eclisse china il capo e si inginocchia, sorridendo:

-Se ci tenete alla vita, questo sarebbe un ottimo momento per distogliere lo sguardo.

I criminali non se lo fanno dire due volte, riaprendo gli occhi solo quando sentono l’elicottero schiantarsi su uno dei palazzi. In mezzo alla strada, incurante, c’è un uomo dai capelli biondi ed un impermeabile di pelle nera che si sta aggiustando gli occhiali da sole.

-Lebendig... – sospira Shades, con un mezzo sorriso compiacente.

 

Una località segreta

Zero sta esaminando gli ultimi rapporti degli agenti infiltrati dai Guardiani nelle maggiori organizzazioni governative americane, quando sente scattare l’allarme di prossimità.

Potrebbe uccidere chi si sta avvicinando semplicemente premendo un pulsante, ma ha altri piani in mente. Aziona la Nebbia di Guerra, ed il suo volto viene coperto da un impenetrabile effetto pixel.

-ZERO !!! – urla la donna di colore che ha appena aperto con forza la porta. Il suo volto è coperto da una maschera rossa, ma Zero la conosce molto bene.

-Sette.

-Si può sapere cos’hai in testa !? Avresti potuto uccidere la Villains LTD e mezza Las Vegas !

-Dobbiamo fermare DeCeyt, prima o poi li perderemo comunque, e sono anni che cerchiamo di ripulire quella zona. Per come la vedo io, tre piccioni con una fava.

-Richiamalo.

-Ormai ne abbiamo perso il controllo; non riuscirei a fermarlo neanche se lo volessi. Comunque, con il suo ritorno la Villains LTD avrà finalmente il coraggio di attaccare DeCeyt...e grazie ai suggerimenti che ho disseminato sotto il loro naso, devono aver capito qual è la strategia migliore.

-Proprio non capisco il tuo piano, Zero. Conosciamo già la posizione di DeCeyt, perché non la comunichiamo allo SHIELD e lasciamo che lo fermino loro ?

-Perché, Sette, non possiamo lasciare che la Macchina del Loto o la Chiave dello Zodiaco vengano distrutte o rinchiuse in chissà quale camera blindata. Potrebbero essere il mezzo migliore per eliminare per sempre la criminalità...se riusciremo a metterci le mani sopra, ne sarà valsa la pena.

“Mi chiedo quanta gente dovrà morire per questo” pensa Sette “E fin dove il resto dei Guardiani ti permetterà di arrivare”.

 

Las Vegas, Nevada

Anche a diversi isolati di distanza, gli ex agenti della Villains LTD possono sentire il rumore delle ambulanze che accorrono ad aiutare gli abitanti dello sfortunato vicolo dove Shades è rinato.

-E’ bello riaverti tra noi, Shades – dice Switch stringendogli la mano.

-Lo è ? – chiede Insomnia incrociando le braccia – Grazie a questo bel trucco, appena si scoprirà che siamo coinvolti...non è il momento migliore per farci pubblicità, sai. Hai almeno idea di quante persone devono essere morte ?

-Duecentocinquantasei. Quindi, che mi sono perso ? Avete già fatto fuori DeCeyt o no ? – chiede Shades senza cambiare minimamente tono di voce.

Gli altri sono colpiti dalla totale indifferenza per la strage appena causata pur di tornare in vita. Alcuni di loro sono assassini a sangue freddo, certo, ma questo non è essere freddi. Questo è zero assoluto.

-Ci abbiamo provato, ma il Flagello Nero si è messo in mezzo ed abbiamo quasi tirato le cuoia. Almeno lei è morta, però – risponde Switch, con una particolare interpretazione di quello che è successo.

-“Lei” ?

-Lunga storia. Comunque, adesso che sei tornato tu, potrebbe essere uno scontro un po’ più alla pari.

-Volete veramente attaccare DeCeyt, adesso che ha super-caricato quella Chiave ? Ma siete matti ? – chiede Mayhem.

Gli altri la fissano perplessi.

-Chi è la mocciosa ? – chiede Shades.

Mayhem vola verso di lui, gli occhi brillanti di luce verde. Gli mostra il pugno destro, pronta a spedirlo in orbita.

-Mi chiamo Mayhem. Hai qualcosa da dirmi, scarto di una comparsa di Matrix !?

-Mi piace il tuo stile. Io sono Shades, mocciosa; se non vuoi passare l’eternità come un’ombra indifesa mentre demoni senza nome divorano la tua anima, non starmi così vicina.

Mayhem stringe i denti, pronta a rispondere a tono. Ma fissando quelle lenti da sole scure sente qualcosa, un brivido di terrore che attraversa la sua schiena invulnerabile come se fosse totalmente indifesa di fronte ad una mostruosità inimmaginabile, e si allontana.

-Okay – mormora con un filo di voce.

-Ehm – si schiarisce la voce Slim Snake nel tentativo di rompere nuovamente il ghiaccio – Comunque, anche se volessimo...non è che possiamo attaccarlo direttamente. Anche con Shades, la Chiave è potentissima. E poi non sappiamo neanche dove trovarlo ?

-Io so dov’è – interviene Pathfinder.

-Credevo avessi detto di non poterlo rintracciare – ricorda Dran.

-Infatti non riesco a sentire la posizione del suo cervello. Ma quando ho avvertito...l’eco della mente di Shades, non so come altro definirlo...ho pensato di tentare la stessa cosa con DeCeyt. Credo di poter rintracciare la sua macchina, anche se non so come.

-E’ molto semplice, Dorothy ! Ci sono arrivato persino io ! – esclama Madcap.

-Non mi chiamo...lasciamo perdere. Che vuoi dire ?

-‘Finder, non vorrai dare ascolto a questo mentecatto ? – chiede Insomnia.

-DeCeyt ha copiato il mio potere, solo che invece di far impazzire la gente, vuole farla diventare noiosa come lui ! Posso modificare le onde cerebrali delle persone se le guardo negli occhi ed ho mangiato cinese, quindi forse potresti rintracciare le persone colpite dalla mia personalità ! E puoi identificare la posizione di quella macchina allo stesso modo... ‘Nuff Said ! Posso mangiare uno dei tuoi stivali ?

-Se il cretino ha ragione, può darsi che DeCeyt non abbia schermato la macchina perché non sa che puoi trovarla. Abbiamo la possibilità di un attacco a sorpresa – realizza Switch, aggiungendo grattandosi la testa – Non che serva a molto, però, se lui ci ferma un’altra volta con quella dannatissima Chiave.

-Allora abbiamo bisogno di trovare degli alleati – risponde Insomnia – Qualcuno di molto potente.

-Ma DeCeyt ha messo una taglia sulla nostra testa, ricordate ? Una bella grossa. E non possiamo farci aiutare dallo SHIELD o dall’FBSA, chiaramente – continua Slim Snake.

-Quindi ci serve qualcuno che sia abbastanza stupido da rischiare la vita per salvare il pianeta senza ricevere niente in cambio – conclude Dran.

C’è un attimo di silenzio. Poi Switch, Shades e Pathfinder dicono la stessa cosa nello stesso momento:

-Ci servono dei super-eroi.

 

La mattina seguente

New York City, New York

La Base dei Vendicatori è un disastro. Metà dell’edificio è crollato in seguito allo scontro con i Signori del Male, e le macerie non sono ancora state portate via.

Edwin Jarvis, il fedele maggiordomo del gruppo, è occupato a ripulire la metà ancora intatta quando qualcuno suona il campanello.

-Cielo, chi sarà mai a quest’ora del mattino ? Il Damage Control non sarà qui prima di mezzogiorno. Spero di non dover spiegare per l’ennesima volta alla stampa che non c’è ancora nessuna dichiarazione ufficiale...

Camminando lungo il corridoio ed evitando accuratamente di non inciampare nelle vistose crepe, Jarvis raggiunge l’ingresso ed apre la porta.

Si ritrova con una pistola con silenziatore puntata alla fronte, e nove super-criminali. Il maggiordomo non fa una piega, rispondendo:

-Buongiorno. Se state cercando i Signori del Male, siete in oltraggioso ritardo.

-Chiama i Vendicatori, nonnetto – risponde Switch – Abbiamo un piccolo problema da risolvere.

 

CONTINUA !!!